Il Mikrogeophagus Ramirezi è un ciclide sudamericano tra i più diffusi in acquariologia, conosciuto anche come Apistogramma Ramirezi o Papiliochromis Ramirezi. Un pesce affascinante, come tutti i ciclidi, per il carattere deciso, la cura nell’accrescimento della prole, i colori sgargianti della sua livrea. Io nel corso degli anni ho più volte allevato questo piccolo pesce e devo dire che nel tempo non ha mai smesso di affascinarmi. Devo quindi spendere qualche parola per descriverne le caratteristiche.
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Mikrogeophagus Ramirezi, distribuzione e habitat:
Come si è detto Mikrogeophagus Ramirezi è un cilcide sudamericano classificato tra i ciclidi nani. Diffuso nel bacino dell’Orinoco, vive nelle acque dolci tra Venezuela e Colombia.Quest piccolo pesce è stato ritrovato in zone steppose, desertiche, prive di vegetazione, con una temperatura esterna molto alta e un cliema secco. Le acque sono normalmente calme, trasparenti e brune per i materiali presenti nell’acqua. Per questi motivi il suo biotopo ha caratteristiche semplici: fondale sabbioso, magari scuro, qualche foglia caduta come substrato, qualche radice di torba come riparo e una illuminazione poco intensa.
Le specie originarie, più vicine a quelle selvatiche, possono essere più esigenti in tema di caratteristiche dell’acqua, mentre le selezioni fatte dall’uomo per il mercato acquariofilo, tipo la “gold” o “la pinne a velo” possono essere più facilmente adattabili a condizioni dell’acqua differenti.
Dimorfismo Sessuale
Il dimorfismo in questa specie è piuttosto semplice negli individui adulti. Le femmine appaiono di dimensione più ridotta e con una colorazione meno intensa, mentre nel maschio è particolarmente evidente la prominenza della terza spina dorsale, non presente nelle femmine.
Allevamento in acquario
Il Biotopo
La compagnia di altri pesci di branco, tranquilli, aiuterà a vincere la timidezza del Ramirezi, perchè la loro presenza non aggressiva risulta per lui rassicurante.Il Mikrogeophagus Ramirezi , come si è detto, è uno dei pesci più diffusi in acquariologia. Se volete allevare questo pesce in modo ottimale dovete dedicargli una vasca. Questo pesciolino è tranquillo e vive in acquario di comunità, ma proprio per la sua natura ha necessità di avere in vasca compagni non aggressivi e possibilmente di branco. Il Ramirezi è molto territoriale quindi eviterei più coppie della stessa specie in acquari non sufficientemente grandi. Una misura adatta a questo pesce è un acquario di 60 x 30 x 25/30 cm di altezza. L’altezza della colonna d’acqua non è particolarmente rilevante in quanto il pesce vive in prossimità del fondo.
L’acqua
Sono invece importanti le caratteristiche dell’acqua se si vuole realizzare il biotopo perfetto.
In natura il Ramirezi vive in acque molto acide e pure. E’ stato trovato in acque con Ph 6, una conducibilità inferiore a 1 μS (microsiemens) e una temperatura di 27/28° centigradi (1).
In acquario si raccomanda un ambiente maturo, quindi un acquario avviato già da un po’ di tempo, con acqua cristallina e un pH tra il 6 e il 7. Una durezza totale anche superiore al 5 ma non al 10. La temperatura non dovrebbe scendere al di sotto dei 23 gradi neanche in inverno.
- Ph: 7 max
- Gh: 5-12°
- Kh: 3-7°
- dH: 5 -10
- Temperatura: tra 23° e 28°
L’alimentazione
Il Ramirezi va alimentato con mangime secco che sprofonda, perchè raccoglie il cibo dal substrato filtrandolo attraverso le branchie. Gradisce sicuramente cibo vivo e congelato, tipo artemie o chironomus, quindi occorre cercare di mantenerne una alimentazione varia.
Discorso a parte occorre fare nel caso si voglia provare a riprodurre questo pesce.
La riproduzione in acquario:
Riprodurre in acquario il Ramirezi non è semplicissimo, in particolare per le esigenze in termini di acqua. Le dimensioni della vasca descritte vanno sicuramente bene per una sola coppia di Ram. Le caratteristiche dell’acqua dovranno essere il più possibile vicine a quelle naturali con dei cambi d’acqua molto frequenti, anche giornalieri.
Se la deposizione avrà luogo, seguire l’evoluzione del processo sarà uno spettacolo da non perdere, perchè la specie, almeno quella originaria, non ha abbandonato le cure parentali della prole. Purtroppo, ed in particolare nelle qualità derivate, gold e pinne velo e altre, è possibile che le cure parentali siano andate perse nel tempo e nella selezione.
Normalmente il Ramirezi depone nel substrato, scavando una buca che può raggiungere i 2,5 centimetri di profondità. Qui verranno deposte le uova, subito fecondate dal maschio. Successivamente i due si alterneranno sul nido nel faticoso intento di mantenere in movimento l’acqua attorno alle uova.
Alla schiusa delle uova saranno visibili le larve, di dimensioni minute, intorno a 1,5 mm, che ancora attaccate al sacco vitellino agiteranno la coda come nel tentativo di nuotare. Spesso accade che le larve vengano spostate dei genitori, che le trasportano tenendole in bocca, allo scopo di trovargli via via la posizione ottimale per il loro sviluppo.
Quando raggiungeranno circa 2,5 mm di lunghezza cominceranno a staccarsi e saranno quindi in grado di nuotare autonomamente. Quindi formando un piccolo branco seguiranno i genitori negli spostamenti.
Durante lo stadio larvale e il successivo l’alimentazione degli avannotti non sarà semplice, sebbene i naupli di artemia possano in qualche modo venire incontro alle esigenze degli avannotti, date le loro ridottissime dimensioni potrebbero avere difficoltà a nutrirsene.
Conclusioni
A questo punto il Mikrogeophagus Ramirezi è quasi totalmente svelato. Siete indecisi su cosa fare? Io posso solo consigliarvi questo affascinante ciclide nano. E se amate dei pesci di carattere, belli da vedere e da vivere, non potete mancarlo. Se poi la vostra passione vi spingerà a cimentarvi con la sua riproduzione, sappiate che è un’esperienza davvero emozionante. Sicuramente non è facile da ottenere, ma questa sfida rende ancora più soddisfacente il risultato positivo.
Se avete ancora dubbi non esitate a contattarci e a commentarci. Il vostro aiuto per migliorare è sempre gradito. Non mancate poi di renderci partecipi dei vostri successi! Saranno sicuramente di aiuto ad altri appassionati.
Bibliografia:
Mikrogeophagus ramirezi (Wikipedia)
Mikrogeophagus ramirezi (Acquariofilia Consapevole)
Papiliochromis Ramirezi (Ciclidi Americani 1 – I Ciclidi Nani; Horst Linke, Wolfgang Staeck; Tetra) (1)